VELOCITA' e SOCIAL MEDIA
Negli ultimi anni stiamo assistendo a discorsi sempre più generalizzati sulla velocità della vita contemporanea. Le generazioni più giovani vivono nella frenesia dell’attimo, il loro tempo, come il loro ritmo vitale è scandito dalla rapidità degli algoritmi di internet e della vita. La piattaforma digitale Tiktok è l’esempio perfetto che fa della velocità il suo punto cardine. Se i video sono di breve durata, l’utente medio potrà avere un grandissimo numero di stimoli in un arco ristretto di tempo, comprese di pubblicità, banner e annunci vari. Un altro esempio è YouTube, dove il focus è rivolto alla produzione di video di media durata (tra i 10 e i 15 minuti) così da massimizzare l'engagement del pubblico in video che catturano costantemente l’attenzione dell’usufruitore.
I content creator sono costretti a realizzare sempre più raramente video di lunga durata, solitamente video di maggiore durata che troviamo sulla piattaforma sono estratti di live o dirette integrali. Quello a cui lo spettatore comune non fa caso è che rispetto al passato, i creators per essere seguiti sono sempre di più alla ricerca dello stimolo costante, nell’epoca in cui viviamo non ci si può infatti permettere di perdere l’attenzione del pubblico neanche per un istante. Per questo motivo ogni scena meno interessante è sempre tagliata o eliminata nel lavoro di pre-pubblicazione.
Ogni giorno che passa, sempre di più, siamo bombardati dalla pubblicità social e in generale da costanti stimoli pubblicitari che sono le radici della società odierna. Moltissimi prodotti ora gratis e che prima erano a pagamento sono stati resi possibili solo grazie al mercato della publishing; collaborazioni con aziende e siti internet, sponsor di prodotti e di servizi, banner pubblicitari e link di affiliazione sono alcuni tra i metodi di guadagno di queste ormai definibili aziende digitali. L’azienda pornografica è solo un esempio di prodotto gratuito dove il suo fatturato non risiede solo dal suo contenuto, ma da tutta la cornice pubblicitaria da cui è sorretta. Instagram negli ultimi anni ha lavorato duramente per aumentare la quantità e la qualità di pubblicità all’interno del loro sito, come la funzionalità shop all’interno del social media. Questo ha permesso anche a figure come gli influencer di aumentare sempre di più il loro fatturato in un mercato così florido.
Il problema di fondo è che l'utente, rigirandosi vorticosamente nel sistema delle piattaforme digitali deve in ogni istante barcamenarsi tra contenuti interessanti e inesorabili pubblicità, in un infinito ciclo compulsivo di stimoli che comporta una perdita di cognizione e di tempo in una sorta di trance psicologica. Allo stesso tempo ciò influenza la capacità cognitiva dell’utente la cui soglia dell’attenzione cala drasticamente riversandosi nella vita reale.
E’ la sintesi ormai che fa da padrona in una società breve, intensa e coincisa, a tratti apatica. Sempre di più siamo partecipi ad una sintetizzazione di ciò che ci circonda. Il ragazzo medio oggi pretende tutto, e lo pretende subito, l’enorme velocità imposta da questa società non gli permette di guardarsi indietro. In questo modo egli perde il piacere di assaporare i piccoli traguardi iniziali di un percorso intrapreso, che forniscono orgoglio personale e sicurezza in sè stessi, fondamentale per poter conseguire sogni e obbiettivi più grandi.
ANDREA SANTONI

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